Il trasporto pubblico ticinese ora ha finalmente ripreso quota
È il 26 maggio 2020. Il Gran Consiglio ticinese si appresta ad approvare un credito quasi senza precedenti per il nostro cantone: 461 milioni di franchi, tutti destinati al potenziamento del trasporto pubblico ticinese. Nel mirino del Parlamento e del Governo c’è la «rivoluzione» della mobilità nel nostro cantone. Una «rivoluzione» voluta, in particolare, per fare coppia con l’entrata in funzione della nuova Galleria di base del Monte Ceneri, inaugurata nel settembre del 2020.
La sfortuna ha però voluto che questo importante cambiamento sia entrato in vigore nel peggiore dei momenti possibili: pressoché in piena pandemia. E, va da sé, malgrado l’importante finanziamento, durante il 2020 e il 2021 il trasporto pubblico ticinese ha fatto registrare un numero di passeggeri in calo.
Ora, però, a distanza di circa due anni i primi segnali incoraggianti iniziano a farsi sentire in tutto il cantone. In alcuni casi con cifre da record per il Ticino.
Molto bene per il gigante giallo
«Sì, possiamo constatare con soddisfazione che nell’anno 2022, a partire da febbraio e in concomitanza con la fine dell’obbligo del telelavoro, abbiamo registrato una crescita importante di passeggeri rispetto all’anno 2019», spiega al Corriere del Ticino il responsabile del mercato Sud di AutoPostale, Alex Malinverno.
Una crescita iniziata a febbraio e che, nel dettaglio, già nel mese di marzo ha fatto segnare per Autopostale un +19%. Ma non si è fermata lì, anzi. «Grazie all’ottima stagione estiva per il turismo ticinese, abbiamo poi avuto un picco in agosto, fino ad arrivare a settembre, dove abbiamo registrato il numero massimo di passeggeri trasportati in un mese da AutoPostale in Ticino: circa 1,2 milioni di persone», prosegue Malinverno. Ed ecco che, più in generale, «se i mesi di novembre e dicembre confermeranno questa tendenza», AutoPostale dovrebbe «concludere il 2022 con un aumento totale di clienti attorno al 16%».
Gomma in crescita
Una situazione simile è stata registrata pure nel Locarnese, dalle Ferrovie autolinee regionali ticinesi (FART). «Nell’anno in corso, l’evoluzione dell’utenza nella nostra azienda è stata decisamente positiva per quanto concerne il trasporto pubblico su gomma», risponde Monica Brancato, capo servizio marketing delle FART. E ciò, aggiunge Brancato, «grazie anche al potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico messo in atto nel dicembre 2020, nel quadro del Programma d’agglomerato del Locarnese».
Per quanto riguarda la ferrovia, invece, la linea regionale tra Locarno e Camedo ha visto una ripresa dell’utenza, con cifre simili a quelle del 2019, mentre la linea internazionale (Locarno-Camedo-Domodossola) si attesta ancora a un livello inferiore rispetto al 2019, stimabile attorno al 46%.
Tornando ai dati positivi del trasporto su gomma, Brancato spiega che, più nel dettaglio, «le linee autobus regionali rispetto al 2019 stanno facendo registrare un aumento complessivo del 17%», con una media di passeggeri passata da 4.870 utenti al giorno nel 2019 a circa 5.700 nel 2022. E le linee autobus urbane hanno addirittura fatto meglio: in questo caso l’incremento percentuale, rispetto al 2019, è stato del 31%, con una media passeggeri passata da 10.000 al giorno nel 2019 a 13.100 nell’anno in corso.
Soddisfazione nel Luganese
Anche nel Luganese il 2022 è stato un anno contraddistinto da numeri positivi. Come conferma al Corriere del Ticino il direttore della TPL, Roberto Ferroni, «la crescita del trasporto urbano è andata bene»: «Tra il 2020 e il 2021 abbiamo registrato un aumento del 42%, poi dal 2021 al 2022 una crescita del 18%. E oggi, quindi, confrontando i dati con il periodo pre-pandemico ci attestiamo a un +1,1%». Un dato positivo anche perché, rimarca il nostro interlocutore, «segue una tendenza progressiva nel corso dei mesi, e non un semplice picco momentaneo. E ciò significa che stiamo parlando di nuovi utenti e abbonati, che quindi potremo fidelizzare». Una crescita che, evidenzia poi Ferroni, almeno in parte è stata spinta anche dall’arrivo di numerosi turisti. «Basti pensare che sulla funicolare del Monte Bre, rispetto al 2019 abbiamo registrato un +23%». E la maggior parte di questi utenti, fa notare il direttore della TPL, «sono turisti di giornata, che arrivano a Lugano in mattinata e tornano Oltralpe la sera». Senza dimenticare, chiosa poi Ferroni, «che l’aumento dell’1,1% va relativizzato di fronte al fatto che molti, ancora oggi, sfruttano il telelavoro. Un fattore che penalizza il trasporto pubblico».
Un recupero un po’ più lento
Anche nel Mendrisiotto, infine, il trasporto pubblico sta tornando alle cifre pre-pandemiche. «Le utenze del 2022 si attestano per alcune linee superiori al 2019, come la linea urbana 504, che ha visto un potenziamento a dicembre 2020, la quale ha registrato un aumento del 14,3% rispetto al 2019», ci spiega Ivano Realini, direttore delle Autolinee Mendrisiensi (AMSA). Il resto delle linee, invece «si attestano finalmente alle medesime quantità dell’anno 2019». A questo proposito, aggiunge Realini, «va detto che nel Mendrisiotto le ripercussioni negative sulla quantità di viaggiatori, rispetto alle altre regioni del Cantone, si sono fatte sentire maggiormente e il recupero è stato più lento». E questo probabilmente anche perché l’apertura della Galleria di base del Monte Ceneri ha favorito di più il resto del cantone. «Dalla nostra analisi non vediamo grandi cambiamenti sulle linee AMSA dovute all’apertura della galleria di base del Ceneri, che fondamentalmente ha potenziato in maniera importante il triangolo Lugano-Locarno-Bellinzona», conferma il direttore delle AMSA.
Già, non a caso tutti gli altri interlocutori da noi interpellati hanno invece sottolineato l’importanza di questo progetto nel miglioramento riscontrato quest’anno.
In Svizzera occorrerà ancora un po’ di pazienza
Se sul piano regionale, perlomeno a Sud delle Alpi, come visto si registrano notizie complessivamente molto positive, sul piano nazionale le Ferrovie federali svizzere (FFS) dovranno attendere ancora un po’ prima di tornare alle cifre del 2019.
A ottobre di quest’anno, infatti, le FFS registravano ancora un calo (della domanda misurata in viaggiatori-chilometri) dell’8,2% rispetto allo stesso mese del 2019. Tuttavia, va pure notato che, rispetto al 2021, si è comunque registrato un importante balzo in avanti del 22,8%. Come dire: pian piano ci si avvicina all’obiettivo. E va pure aggiunto che, a proposito di ferrovie, la TILO in Ticino proprio lo scorso ottobre ha fatto registrare il numero più alto mai registrato di passeggeri.
«Dal mese di marzo 2022 il numero di passeggeri è in costante e forte crescita», ha fatto sapere a metà novembre la stessa TILO tramite un comunicato stampa. «Dopo la fine dell’orario dei cantieri estivi, messo in atto per eseguire importanti lavori infrastrutturali sulla rete ferroviaria ticinese, il numero dei passeggeri giornalieri TILO ha superato ampiamente i livelli pre-pandemici del 2019» e «nello scorso mese di ottobre, quotidianamente più di 70.000 persone hanno scelto di muoversi con i treni regionali TILO». Un numero di viaggiatori – precisava l’impresa di trasporti – «mai raggiunto finora». Concretamente, si tratta di un aumento del 18% circa rispetto all’ottobre del 2019, ossia l’anno di riferimento in quanto nel 2020 e 2021 il traffico era fortemente diminuito a causa della pandemia.